mercoledì 2 settembre 2015

Recensione: "Una piccola libreria a Parigi" di Nina George - Sperling & Kupfer

Ci sono romanzi che sono ottimi compagni di vita. Altri sono come ceffoni. Altri ancora come un’amica che ti avvolge in una vestaglia calda quando l’autunno ti fa sentire malinconico. E alcuni… sì, alcuni sono come zucchero filato rosa, solleticano il cervello per tre secondi, lasciando dietro di sé un gioioso vuoto. Come un’avventura erotica.
Titolo: Una piccola libreria a Parigi
Autore: Nina George
Editore: Sperling & Kupfer
Data di uscita: 24 giugno 2014
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 308
ISBN: 978-88-6621-526-4
Link acquisto Amazon
Link acquisto Mondadori

Trama:
Jean Perdu ha cinquant'anni e una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna, la "Farmacia letteraria": per lui, infatti, ogni libro è una medicina dell'anima. Da ventun anni vive nel ricordo dell'amata Manon, arrivata a Parigi dalla Provenza e sparita all'improvviso lasciandogli soltanto una lettera, che Jean non ha mai avuto il coraggio di aprire. Ora vive solo in un palazzo abitato dai personaggi più vari: la pianista solitaria che improvvisa concerti al balcone per tutto il vicinato, il giovanissimo scrittore in crisi creativa, la bella signora malinconica tradita e abbandonata dal marito fedifrago. Per ciascuno Jean Perdu trova la cura in un libro: per tutti, salvo se stesso. Finché decide di mettersi in viaggio per cercare la donna della sua vita. Verso la Provenza e una nuova felicità.

L’autrice:
Nina George
Autrice di romanzi e racconti, ha iniziato la sua attività di scrittrice e giornalista nel 1992. Del 2014 è Una piccola libreria a Parigi, pubblicato da Sperling & Kupfer.

"Una Piccola libreria a Parigi": un piccolo capolavoro.

Il protagonista, Jean Perdu, possiede una libreria, ma non si tratta di una libreria qualsiasi: la "Farmacia letteraria", questo il nome dell'attività, è in realtà una barca ormeggiata lungo la Senna, luogo accogliente e stimolante, in cui il proprietario classifica e consiglia libri secondo la "malattia" che sono in grado di curare. I libri, secondo Perdu, sono medicine per l'anima: per ogni problema (non fisico, ovviamente) c'è la cura giusta fornita da un libro. E lui, che da vent'anni manda avanti la sua attività, sa sempre come e cosa consigliare al cliente, ponendogli delle domande mirate e anche alquanto originali.


Perdu vive nel ricordo di un amore finito vent'anni prima, che lo ha reso un uomo solo e incapace di andare avanti nella vita con coraggio e determinazione, chiuso in se stesso e nei libri. Ma anche se riesce a scovare una cura per i "mali" dei suoi clienti, non riesce a trovarne una per se stesso.
Così decide di mollare tutto di punto in bianco, di salpare con la sua barca e di mettersi alla ricerca di qualcosa che troverà solo a viaggio terminato.

In questo viaggio incontrerà personaggi particolari e diversi da lui e fra loro, e ognuno di loro sarà in grado di trovare la sua dimensione e il suo finale, grazie al libro giusto.
Dopo una lunga ed estenuante ricerca, dopo aver visitato luoghi e conosciuto persone, dopo aver scoperto cose del suo passato, dopo aver imparato ad affrontare quello che più lo spaventava e dopo aver forse trovato il modo per ricominciare, Perdu terminerà il suo viaggio, consapevole di essere un uomo nuovo e pronto alla vita.

Cosa ho apprezzato di questo libro? I riferimenti letterari in primis, sicuramente, che mostrano una grande conoscenza dell'autrice e anche un certo gusto.
La storia, ovviamente, che non è il "solito" romanzo rosa (i mal pensanti cominciano a storcere il naso, vi vedo!), certo, si parla d'amore (in quale libro non si parla di questo?), ma non nel senso che pensate voi.
L'amore è un argomento fortemente trattato nel libro, in modi e in età diverse, totalizzante, accecante ed alienante, ma anche tenero e timido, o maturo e improvviso; non l'amore a tinte rosa e sognante che si racconta ultimamente con un po' di facilità e banalità in molti libri freschi d'uscita.
Altra cosa molto apprezzata è la diversità dei personaggi come accennavo, e la loro psicologia, che viene fuori attraverso le vicende e il rapporto di ogni personaggio con gli altri.
E poi le ambientazioni, le descrizioni dei luoghi, dei porticcioli, dei villaggi che sembrano appartenere a un'altra Francia, distante anni luce dalla caotica Parigi e dalla nevrosi cittadina; luoghi che non puoi non sognare e non desiderare di vedere.

La scrittura della George (o la traduzione, in questo caso) è fluida e coinvolgente, anche se devo dire la verità, non semplicissima. Il linguaggio è chiaro e diretto, ma denso di termini francesi e di riferimenti letterari che magari non tutti apprezzano. Inoltre, non ci troviamo di fronte a uno di quei libri che "leggi tutto d'un fiato", non perché la narrazione non prenda, ma perché è un romanzo da gustare e da capire fino in fondo, preso a piccoli sorsi e lontano dai pasti, magari in tranquillità e sotto le coperte.


Un romanzo adatto a un lettore più adulto, riflessivo e intimista, che sa prenderne il meglio e farlo suo e che magari, preso dalla curiosità, vada a cercarsi alcuni dei titoli proposti come "cura", trovando in essi qualcosa che possa fare al caso suo.
Non per tutti, dunque, ma per chi ama leggere romanzi intimisti che lasciano spunto per la riflessione.



Delicato, intenso e curativo



2 commenti:

  1. Questo libro mi è stato regalato il mese scorso e non vedo l'ora di leggerlo. Volevo farvi sapere che ho nominato questo blog al link party del blog Loving Books (http://jessicasbooks89.blogspot.it/2015/09/link-party-di-settembre-welcome-to-all.html?showComment=1441614531524#c957096159621618666); fateci un salto e vedete se può interessarvi!

    RispondiElimina
  2. Ciao, grazie per il tuo commento.
    Questo libro è davvero stupendo, promosso a pieni voti.
    Grazie per la nomina, andremo a dare un'occhiata :)
    A presto!

    RispondiElimina