Una domenica di luglio inoltrato.
Caldo torrido, aria irrespirabile, esemplari di specie umana impegnati in vani tentativi di respirazione.
Durante giornate come questa, la meta è una sola: il centro commerciale super affollato.
Dopo aver vagato qualche minuto come un'anima in pena sudata, raggiungo il reparto libri, isolato e decisamente tranquillo. Ho proprio bisogno di una nuova lettura, penso mentre inizio a scorrere i titoli esposti, leggendo sinossi e osservando copertine.
All'improvviso il mondo si è fermato. No, tranquilli, non si è verificata l'Apocalisse né alcun altro evento prodigioso. I miei occhi restano immobili, fissi per almeno dieci minuti su una parola che risplende grande e scintillante su numerose copertine.
PASSAPAROLA.
Sostantivo spesso unito agli aggettivi "incredibile", "enorme" e via dicendo.
Il passaparola capace di fare miracoli e di determinare l'ascesa di un autore, ben venga. Tutti, specialmente gli esordienti, hanno bisogno del passaparola, inoltre se vi è il passaparola vuol dire che nel nostro Paese si è tornati a leggere, che le librerie si sono ripopolate, che sulle spiagge e sui mezzi pubblici tutti saranno immersi nelle loro letture e che... STOP, frena!
Davvero hai creduto che questi libri siano stati letti da milioni di lettori? Mi ripete una vocina dentro di me. Sei davvero tanto ingenua?
Scrollo la testa e immediatamente la realtà torna prepotentemente a sconvolgermi: il reparto libri deserto a differenza di quello gastronomia; attorno a me qualche sporadico lettore perplesso, di quelli che leggono un libro solo perché una nota rivista l'ha segnalato e complice il refrigerio offerto dall'aria condizionata, tutto è diventato chiaro.
L'ennesima trovata pubblicitaria.
Sì, perché il passaparola è sinonimo di garanzia. Il passaparola rappresenta la voce dei lettori, i veri giudici di un'opera.
E' davvero questo il passaparola? Penso mentre lascio quei volumi sugli scaffali e vado alla ricerca di storie meno comuni e soprattutto meno "passaparolizzate".
E per voi quanto conta il passaparola? Vi fidate del web e delle quarte di copertina oppure preferite rivolgervi ad amici e parenti?
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